In epoca di Covid-19 la tecnologia si sta rivelando sempre più essenziale. Durante tutta la pandemia le persone hanno allestito uffici nelle proprie case e i team sono rimasti connessi. La tecnologia che ha permesso tutto questo è senza dubbio quella dei servizi di videoconferenza. Le riunioni in videconferenza sono diventate ormai parte della nostra vita: le utilizziamo per lavoro ma anche per piacere, per rivedere parenti e amici.
L’espressione “facciamo una zoommata” è ormai diventata comprensibile a tutti. Non a caso, la piattaforma Zoom ad aprile vantava 300 milioni di utenti giornalieri (tra i quali figura anche la regina d’Inghilterra), numeri neanche vagamente vicini a quelli che aveva fatto sino ad allora.
Zoom non è stata però l’unica piattaforma a registrare risultati senza precedenti. A giugno Microsoft ha dichiarato che l’utilizzo della sua piattaforma Teams aveva superato Zoom.
Google Meet, il servizio di videoconferenze di Google, ha circa 100 milioni di utenti ogni giorno.
La pandemia purtroppo si protrarrà anche nel 2021 e molti lavoratori hanno affermato che preferirebbero non lavorare esclusivamente dall’ufficio, anche quando l’emergenza sarà terminata.
Che novità aspettarsi quindi dai servizi di videoconferenza nel 2021?
All’inizio della pandemia le esigenze erano molto semplici. Bastava restare in contatto con i colleghi e avere uno strumento semplice da usare per farlo. Oggi la maggior parte delle aziende padroneggia gli strumenti ma richiede funzionalità più innovative e che migliorino l’esperienza dei lavoratori.
Di quali funzionalità parliamo?
Wayne Kurtzman, direttore di ricerca presso IDC (International Data Corporation), afferma che “non si tratta solo della realtà aumentata, ma di strumenti intelligenti per trovare documenti, la capacità di identificare le persone menzionate alle riunioni o di programmare automaticamente le cose da fare, sono funzionalità che mi aspetto di vedere nel 2021, almeno da alcuni fornitori”.
L’esigenza però più impellente per le aziende rimane senza dubbio la sicurezza.
Lo scorso aprile Zoom ha subìto un duro colpo. La capacità della piattaforma di far fronte alle esigenze di sicurezza delle aziende sembrava vacillare.
Nello stesso periodo la società di ricerca sulla sicurezza CyberArk ha evidenziato una vulnerabilità in Teams; Microsoft ha risolto il problema prima che gli utenti subissero l’impatto. A giugno, Webex ha dovuto correggere un bug che consentiva ai criminali informatici di rubare i record delle riunioni dal servizio Webex di Cisco.
Anche se la reputazione di Zoom ha subito qualche danno, la società è riuscita a risollevarsi. Sembra che che molti problemi siano stati causati dagli utenti finali che non hanno configurato correttamente le proprie impostazioni.
Il 2020 è stato l’anno in cui le persone hanno iniziato a rendersi conto che Internet è un luogo di lavoro come un altro dove l’efficacia della comunicazione virtuale è indispensabile!