Se pensiamo che nel 2016 la Big G aveva apportato 400 cambiamenti al suo algoritmo nel 2016 e che, nel 2018, ne sono stati contati ben 3200, non risulta difficile pensare che sia davvero arduo rimanere al passo con tutte queste modifiche dell’algoritmo, più o meno sostanziali: rimanere aggiornato sulle tematiche SEO è di fondamentale importanza per ogni esperto affermato nel posizionamento organico!
Partiamo dai Core Update. Nel 2019 ne abbiamo contati ben 3. Ma di cosa si tratta esattamente?
I Core Update rappresentano gli aggiornamenti più complessi da comprendere. Con questo tipo di aggiornamenti Google va a modificare il peso dei numerosissimi fattori che determinano il ranking. Questo causa il verificarsi nelle tante oscillazioni che si notano dopo questo tipo di aggiornamenti.
Il primo aggiornamento Core del 2019 si è verificato a Marzo 2019. Si può affermare che sia stato il più grande dei 3.
Questo aggiornamento ha avuto un impatto significativo su tutte le query. Ciò che è cambiato è il modo in cui Google valuta la rilevanza di un contenuto per una determinata parole chiave, o ricerca. L’obiettivo di Google è comprendere se davvero una risorsa online può soddisfare l’utente che ricerca.
Il secondo aggiornamento è arrivato a Giugno 2019. I dati di Sistrix hanno messo in luce come i siti di informazione abbiano tratto giovamento dall’algoritmo (tra i domini vincitori troviamo mirror.co.uk, thesun.co.uk e huffpost.com), insieme a quelli definiti con espressione anglosassone come YMYL (“Your Money, Your Life”), cioè relativi al campo della finanza e di salute e benessere. Tuttavia, questo dato sembra messo in crisi dalla lista dei siti maggiormente danneggiati, tra cui troviamo domini appartenenti alle stesse categorie nominate precedentemente, perlomeno in Gran Bretagna. La regola è sempre la stessa: offrire contenuti di qualità.
Il terzo aggiornamento core è avvenuto a Settembre 2019. Questi cambiamenti, a detta di Google, sono stati effettuati per favorire quei siti che in passato sono stati ingiustamente trascurati.
In questa sede Google ha inoltre suggerito di prendere in considerazione alcune domande nel controllo di un sito web:
Il 25 Ottobre 2019 ha visto la nascita di BERT. La Big G ha annunciato ufficialmente sul suo blog “si tratta del più grande passo avanti negli ultimi 5 anni e uno dei più grandi nella storia della Search”: parliamo di Google BERT.
L’acronimo sta per “Bidirectional Encoder Representations from Transformers”, una tecnologia che consentirebbe a tutti noi di addestrare un sistema di domande-risposte. BERT è pensato per rispondere a query particolarmente complesse e conversazionali, in forte aumento grazie agli smartphone e ai dispositivi come Amazon Echo o Google Home. Precisiamo che, in lingua italiana, l’aggiornamento è partito a Dicembre.
Sei rimasto al passo con tutti questi cambiamenti? Hai verificato l’andamento del tuo sito web?